Church of St. George (Chiesa di San Giorgio)
La notevole quantità di chiese romaniche sparse sul territorio del Monferrato costituisce un patrimonio artistico e culturale unico e di grande importanza. La loro presenza, oltre a testimoniare una profonda e capillare devozione, consente spesso una diversa lettura del territorio, in funzione degli antichi insediamenti e delle vie di comunicazione di un tempo.
Nel comune di Aramengo, in frazione Masio, antica “al Maso”, sorge la cappella romanica di San Giorgio, situata su di una piccola altura a dominare le case dell'antica borgata.
Notizie storiche
Dopo una prima attestazione risalente al 1298, in cui “l'ecclesia de Aramengo” risulta annoverata tra quelle dipendenti dalla diocesi di Vercelli, l'edificio trova un primo riscontro nell'archivio locale nell'anno 1328, a riguardo del censimento dei suoi beni.
Allora la chiesa aveva funzione di parrocchiale, ruolo che mantenne almeno fino alla prima metà del 1500 e la sua collocazione, lontana dal paese, evidenzia l'importanza che rivestiva questa popolosa borgata nell'antichità.
Da una Visita Pastorale del 1573, apprendiamo che la stessa era da tempo dismessa da parrocchiale e ridotta a chiesa cimiteriale in funzione dell'annesso cimitero. Nel 1597 la chiesa risultava inagibile, mancante di tetto e pavimento ed il cimitero in totale abbandono. In sostituzione della stessa, già dai primi anni del 1500, era stata eretta una nuova e più capiente chiesa, sul colle sovrastante il paese, sulle rovine del distrutto castello e della quale oggi non rimane traccia.
È assai probabile che in tale circostanza, nei primi anni del 1600, a seguito del grave stato di degrado citato, si diede mano ad un totale recupero dell'edificio, con la parziale ricostruzione delle murature perimetrali, la costruzione della volta e l'erezione della piacevole facciata e della cella campanaria.
Descrizione del monumento
L'edificio, la cui costruzione è ascrivibile tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, è costituito da una unica aula a pianta rettangolare, terminata con abside semicircolare.
La facciata, rivolta a sud, è di fattura semplice ed elegante; presenta un frontone curvilineo con aggetto modanato, che si innesta, all'altezza del cornicione, in due paraste laterali che la delimitano. Al centro, un delicato portale composto da due lesene collegate a un piccolo frontone composito, racchiude il portone ligneo, fiancheggiato da due finestre con archivolto a tutto sesto.
In alto, al centro del frontone, compare una nicchia centinata priva di statua e più in basso, sotto il cornicione, un'apertura quadrilobata con grata metallica. Sullo spiovente sinistro del tetto a capanna, si eleva la piccola cella campanaria a sezione rettangolare, con spigoli delimitati da paraste curve. Domina la facciata una croce metallica
Le pareti laterali sono delimitate da due paraste angolari e da due lesene intermedie che le suddividono in tre campiture, ognuna di esse reca, in posizione centrale, una apertura rettangolare.
Al centro della parete sud si apre una porta secondaria con archivolto ad arco ribassato in conci di pietra chiara; ancora su questo lato, due blocchi di pietra raffiguranti due teste, una capovolta, indicano il reimpiego di materiali. Il paramento murario è principalmente costituito da mattoni posati orizzontalmente e da pochi corsi di pietra nelle parti inferiori. Pesanti cordoli in cemento attestano infelici interventi di consolidamento e legature delle murature (Restauri anno 1936, vedi iscrizione su lesena abside, lato sud).
L'abside presenta uno sviluppo semicircolare, compreso tra due lesene e intercalato da due agili semicolonne in pietra, terminate in mattoni sagomati; ancora in situ un capitello in pietra. Lo zoccolo è in pietra arenaria, mentre la parte superiore è coronata da filari di laterizi aggettanti. La muratura intermedia è un piacevole alternarsi di corsi in mattoni con altri in pietra. Tre monofore con archetto superiore in pietra chiara alleggeriscono la struttura.
Una serie di graffiti, principalmente incisi sui laterizi, contengono incomplete iscrizioni funerarie, in relazione all'attiguo antico cimitero.
L'interno si presenta ad aula rettangolare con volta a botte e unghiature in prossimità delle finestre. Le pareti sono costituite principalmente in mattoni con intercalati rari filari di pietra, in particolare il lato nord. L'abside, di minori dimensioni dell'aula, si innesta superiormente nella stessa mediante un doppio arco trionfale. Il pavimento presenta il rialzamento di un gradino in prossimità dell'area presbiteriale, su cui poggia un altare in mattoni e pietra di recente costruzione.
Recenti ricerche d'archivio hanno rivelato l'esistenza di una cripta funeraria, sotto il pavimento della chiesa, nella quale avevano diritto di essere sepolti i componenti di alcune famiglie del luogo.
Source: Text taken from the work "ARAMENGO NELLA STORIA" of Beppe Moiso - Aramengo, 2012
Insights
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- Comune di Aramengo (AT)
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